Saggezza e vecchiaia

Il fatto che la cultura, soprattutto certa cultura, ci renda più tolleranti è  un principio acquisito. Nessuno oserebbe negarlo. Sapere tante cose ci rende consapevoli dell’esistenza, …della possibile esistenza, di pluralità di pensieri, mondi, azioni, religioni… E pur scegliendo o preferendo, accettiamo e tolleriamo più saperi e modi di vivere. Anche l’età aiuta questo cammino verso la tolleranza, aver vissuto piaceri e dolori, aver attraversato, passeggiato e corso su strade asfaltate o mulattiere infangate ci rende più consapevoli di infinite possibilità, della futilità di molti pensieri e dell’importanza di altri. Ci aiuta a guardare da un altro punto di vista. Siamo quindi  più tolleranti perché più sapienti e più adulti?

O forse  perché più stanchi?, stanchi di quella stanchezza che ci rende stufi di portare correndo bandiere pesantissime, che usura il nostro cervello permettendogli di accogliere altri pensieri?  Se confronto i miei credo e le mie certezze con quelli che avevo quando ero più giovane, mi ritrovo  a fare i conti con mille incertezze e dubbi che prima non immaginavo. Se prima vivevo di bianchi e neri ora navigo, anzi cerco di stare a galla nei grigi. Forse perché quando avevo 20 annI conoscevo solo il nostro universo?, ora ho visto mille mondi paralleli? Sono diventata un astrofisico? o un personaggio di Star Trek? Le centinaia di libri letti mi hanno reso più sapiente? Le strade percorse mi hanno reso più malleabile?

Per certe cose invece sono diventata molto più intollerante. Perché mi incazzo se qualcuno per strada si rivolge con arroganza a un anziano, un bambino, un extracomunitario. Mi irrito se sul bus i ragazzi dicono tre parole di cui due parolacce. Mi arrabbio con l’impiegato delle poste perché non capisce quello che sto dicendo, mi infurio con le nuove regole di emissione dell’isee non chiare, vado all’inps e non riesco a non alzare la voce perché l’idennità di frequenza  è rimasta bloccata. Non sopporto se un uomo mi dà un appuntamento e poi all’ultimo rimanda, se succede lo elimino. Alla Tv guardo solo CSI, i programmi di informazione politica mi danno nausea. Se i miei figli non urlassero ogni giorno Ho fame! fuggirei su un’isola deserta, e senza il tablet.

E’ come se fossi diventata più tollerante verso i massimi sistemi, pensieri credenze ecc e meno tollerante verso le piccole cose della vita quotidiana. Come se avessi conquistato un metalinguaggio per comprendere l’esistenza con i suoi mal di vivere e acciacchi ma avessi perso il linguaggio per uscire di casa. Sonoquindi più tollerante, anche anche meno tollerante.

E allora cosa sono? più saggia, o più vecchia? Chi può dirlo… e forse non è importante saperlo. Però un po’ sono rimasta come quando portavo la minigonna: succede qualcosa, una stupidata e mi faccio sempre le stesse seghe mentali esistenziali. Adesso alzo il telefono e gliene dico 4!

1 comments

  1. wwayne · giugno 20, 2015

    Ho recensito un film che sottolinea proprio l’importanza della cultura: https://wwayne.wordpress.com/2014/02/16/capolavoro/. Che ne pensi?

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